Venerabile Mons. Luigi Novarese - Scritti editi:
L’Ancora: n. 8/9 - agosto/settembre 1974 - pag. n. 1-20
INCHIESTA SUL “CULTO DEL SACRO CUORE”
· Scopo dell’inchiesta
·Tempo e luogo dell’inchiesta
· Metodo degli esercizi
· Diocesi partecipanti
· Metodo dell’inchiesta
· Numero partecipanti
· Risposte degli ammalati
· Assistenti ausiliari e volontari
· Personale giovane
· Rilievi sugli interventi sacerdotali
· Alcune risposte degli ammalati:
1° quesito
2° quesito
3° quesito
Inchiesta sul Culto al Cuore di Gesù svolta tra gli iscritti al Centro
Volontari della Sofferenza ed ai Fratelli degli Ammalati. Numero dei
Partecipanti 5694 – maggio-settembre 1974.
SCOPO DELL’INCHIESTA
I “ Silenziosi Operai della Croce “ che dirigono le Consociazioni “ Volontari
della Sofferenza “ e “ Fratelli degli Ammalati “ nell’intento di richiamare
l’attenzione degli Iscritti sull’importanza del Culto al Cuore di Gesù, in
occasione del Terzo Centenario delle apparizioni del Sacro Cuore a Santa
Margherita Maria Alacoque, hanno stabilito di attuare un’inchiesta sui seguenti
tre punti:
1° Il Cuore fisico di Gesù coronato di spine e sormontato dalla croce, che
vediamo nelle immagini sulla Sua persona, esprime in modo sufficiente l’Amore
del Signore? Perché?
2° lì Sacro Cuore di Gesù quali motivi ti offre per un maggiore impegno nella
tua santificazione e nel tuo Apostolato?
3° La devozione al Sacro Cuore si concretizza nell’Amore e nella Riparazione. In
che modo pratico pensi di poterla vivere?
TEMPO E LUOGO DELL’INCHIESTA
Durante gli Esercizi Spirituali e giornate di studio svolti nelle Case
dell’Associazione “ Silenziosi Operai della Croce “ dal 15 aprile al settembre
1974:
— Casa « Cuore Immacolato di Maria “ di Re (Novara) - capacità 320 posti letto.
— Santuario di Moncrivello (Vercelli) - capacità 50 posti letto.
— Santuario « Salus lnfirmorum “ di Valleluogo di Ariano Irpino (Avellino) -
capacità 55 posti letto.
— « Rocca Maria Madre della Chiesa “ di Montichiari (Brescia) - capacità 40
posti letto.
METODO DEGLI ESERCIZI:
Prediche di massima, silenzio compreso, della durata di tre giorni. Agli
Esercizi seguono due giornate di studio sull’apostolato che gli ammalati, in
forma attiva, svolgono in parrocchia ed in Diocesi.
DIOCESI PARTECIPANTI
Albenga - Ancona - Ariano Irpino - Ascoli Piceno - Asti -Avellino - Beneventò -
Bergamo - Bertinoro - Bologna - Brescia - Campobasso - Canton Ticino (Svizzera)
- Cesena - Chiavari - Chioggia - Cingoli - Como - Faènza - Fermo - Firenze
-Foggia – Forli - Genova - Gorizia - Grosseto - Imola - Ivrea - La Spezia -
Lecce - Lucca - Lucera - Macerata - Mantova - Milano - Modena - Modigliana -
Napoli - Novara - Nusco - Or-vieto - Otranto - Padova - Pagani - Parma -
Pennabilli - Perugia - Pinerolo - Pisa - Pordenone. - Ravenna - Rimini - Roma
-Rovigo-San Miniato - San Severo - Sarsina - Savona - Taranto - Termoli - Terni
- Todi - Torino - Tortona - Trela - Trento -Trieste - Udine - Varese -
Ventimiglia - Venezia - Vercelli - Verona - Vigevano - Vittorio Veneto -
Vicenza. Totale: 77 DIOCESI PRESENTI.
METODO DELL’INCHIESTA
· I punti proposti venivano brevemente illustrati e i partecipanti si
suddividevano in gruppi non superiori a 30 persone, per la revisione di vita
comunitaria.
· Si nominava un capo gruppo che raccogliesse le conclusioni comuni e ponesse in
evidenza i punti discordanti.
· Alla fine della giornata si teneva un incontro generale con la presentazione
delle risposte ai punti, a cui seguivano la discussione e la conclusione.
NUMERO DEI PARTECIPANTI
|
Malati |
Personale
Ausiliario |
Sacerdoti |
Totale |
Re |
3.651 |
1.123 |
106 |
4.880 |
Montichiari |
103 |
18 |
5 |
126 |
Moncrivello |
55 |
46 |
6 |
107 |
Ariano Irpino |
387 |
169 |
25 |
581 |
Totale |
4.196 |
1.356 |
142 |
5.694 |
ORDINE DELLE RISPOSTE
· Risposte degli ammalati.
· Risposte del personale ausiliario di assistenza volontaria (i Fratelli degli
ammalati).
· Rilievi sugli interventi sacerdotali.
RISPOSTE DEGLI AMMALATI
Il 100% degli ammalati hanno risposto ai quesiti positivamente, dandone le
ragioni.
Si presenta prima la sintesi delle risposte ai singoli quesiti, riportando poi
al termine delle conclusioni generali parecchi brani integrali delle risposte
date dai vari gruppi.
Al 1° quesito
— Gli ammalati considerano valida l’immagine del Sacro Cuore perché “
avvicina all’uomo “ l’amore di Dio Padre mediante la donazione ed il sacrificio
del Figlio; essa esprime perfettamente l’amore di Cristo, che si è sacrificato
per noi, perché nelle immagini del Cuore di Cristo sono rappresentate la Croce,
le spine, la ferita del costato e le fiamme del Suo amore.
— Gli elementi fondamentali della Redenzione sono l’amore e il dolore. L’amore
vero si esprime con il sacrificio. lì Cuore di Gesù Cristo indica proprio il
sacrificio che Egli ha consumato per noi.
— Il Cuore di Cristo ci aiuta a vedere in chiave di amore la nostra sofferenza e
la sofferenza del mondo.
— Gli ammalati vedendo il Cuore di Gesù, o parlando del Culto del Sacro Cuore
non si sono mai fermati soltanto al Cuore, ma sono andati sempre alla persona di
Gesù Cristo e a tutta la Sua opera di salvezza.
— Per gli ammalati nel cuore si riflettono i sentimenti più importanti e più
profondi dell’uomo.
— Nostro Signore Gesù Cristo con la manifestazione di volere la devozione ed il
Culto al Suo Sacratissimo Cuore ha voluto usare il linguaggio degli uomini. Si
usa, infatti, dire, uomo di cuore, per persona buona che ama sinceramente.
Al 2° quesito
— L’idea fondamentale è che l’amore richiede amore, quindi il Cuore di Cristo
“ mi costringe ad amare nella maniera con cui mi ha amato Lui “ cioè anche nel
sacrificio.
— Alla luce del Cuore di Gesù la sofferenza si scopre meglio come elemento di
santificazione e di apostolato.
— Il Cuore di Cristo “ mi serve “ come modello di santificazione. Gli ammalati,
infatti, attraverso la meditazione del Cuore di Cristo, sono risaliti a
ricercare le Sue virtù:
l’umiltà, l’accettazione della volontà del Padre, l’altruismo che condanna
l’egoismo (è morto per noi, è morto per la nostra pacificazione). Quasi TUTTI i
sofferenti hanno sottolineato la frase del Vangelo: “ Imparate da Me che sono
mite ed umile di cuore “.
— All’unisono (vera prova dell’azione dello Spirito Santo), in tutti i gruppi,
provenienti da ogni parte d’Italia sono affiorate queste idee:
a) l’amore vero si esprime con il sacrificio;
b) l’amore vero si sostituisce, paga per le persone che si amano.
Gli ammalati di fronte a queste idee hanno compreso meglio la propria vocazione
alla sofferenza perché hanno visto come devono far proprie le idealità di Nostro
Signore Gesù Cristo e come devono continuare la Sua missione di amore.
Nella meditazione del Cuore di Gesù Cristo gli ammalati si sentono incoraggiati
a sostituirsi agli altri e a pagare per gli altri.
Al 3° quesito
— Il Culto al Sacro Cuore non si ferma soltanto alle pratiche, ma investe
tutta la vita perché “ mi aiuta quotidianamente ad amare e ad offrire a Dio, ad
interessarmi degli altri ». Il vivere quotidianamente diventa in questo spirito
di fede tutto un atto di Culto al Cuore di Gesù.
TUTTI GLI AMMALATI SENTONO L’URGENZA DELLA RIPARAZIONE. Molti di essi hanno
anche affermato che proprio perché oggi si ripara di meno, loro portano
attraverso le proprie sofferenze le conseguenze di maggior dolore.
— Il modo della riparazione viene da tutti indicato nella pratica del primo
Venerdì del mese. Essi, praticamente, danno una risposta totalmente diversa alle
poche obiezioni sollevate da alcuni giovani.
— L’idea degli ammalati sulla pratica del primo Venerdì del mese è che essa
segna un inizio dì vita crisi cristiana, per cui cade l’obiezione posta contro
il “ magismo “ dei primi Venerdì da alcuni giovani.
— Gli ammalati vedono il mezzo migliore della riparazione nell’Eucarestia.
— E’ stato accertato che tra gli ammalati, in quasi tutti, fortemente si sente
l’impegno quotidiano dell’Apostolato della Preghiera.
— Si può affermare che ApoStolato della Preghiera è una pratica molto valida per
essi.
— Le ore di adorazione sono un mezzo importante per la riparazione.
Gli ammalati sentono la riparazione come un atteggiamento che viene ad inveStire
tutta la loro vita e costantemente si rifanno alle richieste formulate dalla
Madonna Madre della Chiesa a Lourdes ed a Fatima: a Riparare le offese che si
arrecano contro il Cuore di Gesù Alla luce del Cuore di Cristo gli ammalati
vedono ancora il loro impegno di offrirsi per i Sacerdoti, affinché siano essi
secondo il Cuore di Cristo, Sommo ed Eterno Sacerdote.
— Gli ammalati inquadrano l’idea della riparazione nelle necessità attuali della
500ietà peccati sociali, immoralità, pornografia, ribellione, emarginazione dei
sofferenti, ecc. ecc.
ASSISTENTI AUSILIARI VOLONTARI
Si può dividere la partecipazione di questo settore dei partecipanti agli
esercizi in:
a) Assistenti adulti 30%
b) Assistenti giovani 70%.
Il personale di assistenza adulto non ha rivelato alcuna difficoltà ai tre
quesiti proposti dalla direzione e si sono pienamente uniformati alle
conclusioni fatte dagli ammalati.
PERSONALE GIOVANE
Il 50% non ha avuto alcuna difficoltà ad unirsi alle conclusioni degli
ammalati, sentendosi maggiormente impegnato in un programma di preghiera e di
penitenza dalla constatazione della generosità degli ammalati.
L’altro 50% ha dichiarato di trovarsi di fronte ad un argomento piuttosto nuovo,
di cui in Parrocchia non si sente
Molti di questo 50% vedono la pratica del primo Venerdì del mese come una
pratica distaccata da un impegno di vita cristiana e quindi superata, proprio
perché non è un impegno di vita.
Di questo 50%, posto di fronte al vero significato del Culto al Sacro Cuore,
soltanto il 10% è rimasto ancora dubbioso sulla validità delle obiezioni
proposte, che sono:
— non si vogliono immagini, perché superate nelle loro espressioni;
— à una devozione per anziani;
— l’amore di Cristo si manifesta di più nel simbolo della Croce che non in
quello del Cuore.
Questo 10% rimasto dubbioso sulla validità dei propri argomenti è stato
localizzato per la provenienza dei partecipanti dalle zone emiliane, veronesi ed
alta Lombardia.
Al termine però di tutti gli incontri, quasi tutti hanno revisionato la propria
posizione, esprimendo il desiderio che il Congresso dl Paray-Le-Monial chiarisca
il senso vero del Culto al Sacro Cuore.
RILIEVI SUGLI INTERVENTI SACERDOTALI
1) Gli ammalati nella loro totalità, quindi in tutte le Diocesi partecipanti,
hanno manifestato l’usanza ancora viva di portare la comunione ai sofferenti il
primo Venerdì del mese.
2) Gli ammalati lamentano che “ IN GENERE » nelle Parrocchie il Culto al Sacro
Cuore sia trascurato tanto nella predicazione quanto nella pratica del Culto.
3) Su 142 Sacerdoti partecipanti con gli ammalati ai Corsi di Esercizi, di cui
il presente sondaggio, soltanto 4 Sacerdoti hanno cercato di sostenere e
proporre le obiezioni sopra indicate, obiezioni però per nulla accettate dalla
totalità dei presenti.
ALCUNE RISPOSTE DEGLI AMMALATI
1° quesito: «IL CUORE Dl GESU’ CORONATO DI SPINE E SORMONTATO DALLA CROCE,
CHE VEDIAMO NELLE IMMAGINI SULLA SUA PERSONA, ESPRIME IN MODO SUFFICIENTE
L’AMORE DEL SIGNORE? PERCHE’? ».
· Per tutti l’immagine del S. Cuore così raffigurata esprime in modo più che
sufficiente l’amore di Gesù in quanto è dal cuore che nascono i migliori
sentimenti e dalle spine e dalla croce viene il richiamo alla redenzione operata
da Gesù, che da schiavi ci ha fatto diventare figli di Dio
· “ Crediamo che non ci sia un’altra immagine che possa sufficientemente
esprimere l’amore che Dio ha per noi.
Infatti:
— il cuore è segno di vita, è espressione di amore, mentre l’intelligenza, a
volta, è segno di superbia, di egoismo.
— esprime, insomma, una certezza anche fisica, figurata di quell’amore che ci
vuole tutti salvi ».
· « Noi pensiamo che realmente la figura fisica del Cuore di Gesù può esprimere
il Suo amore per noi.
L’amore e la croce sono due momenti più rappresentativi della vita di Gesù.
L’umiliazione, il dolore, la sofferenza scolpiti nel Cuore esprimono il grande
amore che ha per noi e che Lo ha reso capace di tanto “.
· « Il Signore ci presenta il Suo Cuore come segno di amore per noi. In fatti la
Croce rappresenta lo strumento del Suo martirio, le spine stanno a dire che Egli
si è offerto Vittima per i peccati del mondo, le fiamme ci rappresentano l’amore
misericordioso che Dio ha sempre avuto per l’umanità per cui il Suo Figlio si è
immolato.
L’atteggiamento poi del Cuore di Gesù, che si mostra a noi come un Padre, ci fa
capire che possiamo riporre in Lui tutta la nostra fiducia, che vuole sostenerci
e confortarci “.
· « Il Cuore di Gesù è segno visibile che sa parlare lo stesso linguaggio degli
uomini: è Cristo che si cala nella dimensione umana per rendersi più
comprensibile. Così l’amore di Dio per gli uomini si rende visibile e il Sacro
Cuore è il vessillo di questo amore sublime e diventa esso stesso motivo e fonte
di amore degli uomini verso Dio e verso i fratelli “.
« L’immagine del Cuore con la corona di spine e trafitto dalla lancia ci
rammenta il momento più alto dell’incarnazione di Cristo e della Sua missione
sulla terra, quello della passione in vista della redenzione di tutta l’umanità.
E’ una raffigurazione familiare e a noi tanto vicina, specialmente per la nostra
consuetudine di rappresentare l’amore con il cuore “
· «L’amore che il Signore ha per noi è senza dubbio espresso in modo vivo nelle
immagini del Sacro Cuore.
Nell’osservare il Sacro Cuore di Gesù ognuno di noi vede la propria redenzione;
non si può sottovalutare il dolore fisico che Cristo ha patito assumendo un
corpo come il nostro.
Il Suo dolore ci aiuta a vedere in chiave di amore tutta la sofferenza
dell’umanità ».
· « Nell’immagine del Sacro Cuore c’è tutto il Suo amore per noi. Questo cuore
infatti è per noi fornace ardente di carità. Ho sentito dire che ci sono dei
teologi contemporanei — questi signori che la sanno lunga — che cercano di far
cadere il significato dell’immagine del Sacro Cuore perché è sinonimo di
revisione, di confronto della nostra vita cristiana e perciò di riparazione. Io
chiedo a questi signori teologi, anche se di teologia non ne capisco molto, come
mai stanno sorgendo gruppi di giovani loro coetanei che credono fortemente al
Sacro Cuore, anzi nel loro sistema di vestirsi, sui propri indumenti, hanno
un’immagine del Sacro Cuore. Per me è una teologia contraddittoria “.
· « Più si guarda il Sacro Cuore di Gesù e più ci si sente portati all’amore ed
alla confidenza: sembra che dalla Sua Immagine Egli parli al nostro cuore. E’
una grande scuola di amore: dell’amore immenso di Dio Padre che per noi ha
sacrificato il Suo divin Figlio; dell’amore in finito di Gesù che, come si
esprime San Paolo: “ Mi ha amato ed ha dato se stesso per me “. A me piacerebbe
contemplare un Cuore radioso, glorificato, senza le spine ».
· L’amore ha sede nel cervello ma si manifesta con il cuore perché quest’organo
è quello che più degli altri soffre oppure gioisce.
Nel cuore risiede la generosità: “ Ti faccio Il favore con tutto il cuore “.
Santa Margherita vide il Cuore di Gesù che ardeva come fiamma: il nostro cuore
deve ardere e consumarsi per amare totalmente Dio e gli uomini.
Cristo ha manifestato la grandezza del Suo amore incarnandosi e morendo per la
redenzione del genere umano.
L’amore del Cuore di Gesù ci ispira fiducia: “ Venite voi tutti che siete
affaticati, tribolati, angosciati, oppressi ed io darò ristoro alle anime vostre
“. Dobbiamo adorare il Cuore di Gesù perché è tempio e dimora del Dio Altissimo.
“Cuor di Gesù paziente e misericordioso “. La misericordia di Dio per i peccato
è il più alto indice del Suo amore “.
· “ L’immagine del Cuore di Gesù esprime sufficientemente il Suo Amore per noi
perché quei simboli ci parlano chiaramente e profondamente (più di molti libri
messi insieme) del Mistero Pasquale di Cristo:
— Corona di spine è uguale a Passione.
— Ultime gocce di sangue e acqua è uguale a Morte.
— Luce che illumina e irradia attorno a Sé è uguale a Resurrezione.
Ma c’è di più: ci dona il Messaggio di Salvezza e ci in vita ad unirci a Lui (la
Croce).
E tutto questo con il linguaggio che è proprio di Gesù, cioe l’Amore. Le Fiamme,
che escono dal cuore e ardono per noi, ci ricordano le Sue parole: “ Sono venuto
a portare il fuoco sulla terra... “, invito gioioso ad unire a Lui la nostra
quotidiana passione (dolori fisici e morali) per morire a noi stessi e risorgere
con Lui a nuova vita, la Sua stessa vita qui in terra, inizio della vita di
gloria in Cielo ».
2° quesito: «IL SACRO CUORE DI GESU’ QUALI MOTIVI TI OFFRE PER UN MAGGIORE
IMPEGNO NELLA TUA SANTIFICAZIONE E NEL TUO APOSTOLATO? ».
· “ L’esempio della donazione totale del Cuore di Gesù mi spinge a seguirLo, mi
dà forza per amare e sperare. Il Sacro Cuore è la nostra attrazione: amarLo,
vivere amore, riconoscere i benefici del Suo Amore. Amo il Sacro Cuore, fonte di
grazia, invito pressante alla pace”.
· “ In quanto segno di amore il Sacro Cuore diventa stimolo per amare, perché
suscita la nostra risposta di amore, amore non inteso come sentimentalismo, ma
come atto di volontà che impegna sino in fondo e che fa pagare di persona”.
· « Il Sacro Cuore di Gesù, per la nostra santificazione e per il nostro
apostolato, ci offre prima di tutto un motivo di espiazione dei nostri e degli
altrui peccati mediante la nostra sofferenza offerta in unione a Lui Vittima
perenne.
Il Suo grande amore ci spinge alla riconoscenza e quindi ad attuare nella nostra
vita i Suoi insegnamenti”.
· “ L’impegno per la nostra santificazione nasce dalla consapevolezza che Cristo
ci ha amati in maniera così grande da dare la Sua vita per noi. Dobbiamo,
quindi, ricambiare questo amore riversandolo sia verso Dio sia verso i fratelli.
Il Sacro Cuore di Gesù ci invita a riparare gli innumerevoli peccati che si
commettono nel mondo ed a con fermare la nostra vita al Suo Cuore Divino.
(Imparate da me che sono mite ed umile di cuore) “.
· «Guardando al Cuore di Gesù, così grande e generoso verso l’umanità
peccatrice, mi sento impegnato ad offrire tutte le mie sofferenze fisiche e
morali per estendere la Sua devozione a tutte le persone da Lui redente per
amore ».
· e Mostrandoci quanto ci ha amato ci invita a contraccambiare il Suo amore.
indicandoci quanto ha sofferto per la conversione dei peccatori ci invita a
collaborare per la salvezza di tutti gli uomini. Come Cuore umano del Verbo
Incarnato ci invita a partecipare alla Sua Vita divina, che è la grazia, e ci
invita ancora ad imitare le virtù di cui è simbolo..
· « Il Cuore di Gesù sanguina continuamente per cui viene scosso l’equilibrio
dei valori. E solo grazie alla preghiera, alla sofferenza ed all’offerta
quotidiana della nostra vita si può riequilibrare, in Cristo, le sorti della
vita terrena e far sì che l’uomo, creato ad immagine e somiglianza di Dio,
ottenga il perdono, la remissione dei peccati e la vita eterna. Sempre tramite
Maria Santissima che è porta del Cielo e che ci porta a Cristo ».
· “ Vedere il Sacro Cuore tanto martoriato ingiustamente dagli uomini risveglia
senz’altro la nostra anima troppo presa dalle cose materiali e la spinge verso
un apostolato più vivo, più vero, non solo fatto di parole ma di opere, come ha
fatto Lui sacrificandosi per noi “.
· “ Dall’esempio della donazione d’amore che il Cuore di Gesù ci testimonia noi
siamo impegnati ad imitarLo il più possibile, sia pure nei nostri limiti, nella
donazione di noi stessi per avere la coscienza di operare realmente e
positivamente a favore dei fratelli. L’esempio del Cuore di Cristo ci spinge,
quindi, ad agire per amore e con amore, sorretti dalla preghiera
· « Il Cuore di Gesù mi impegna a non peccare più. Ogni spina in fatti è
provocata anche da ogni mia mancanza; devo quindi cercare continuamente di
rinnovarmi per essere più unita a Lui.
Mi spinge alla confidenza perché lo vedo sofferente e quindi sono certa che
comprende anche le mie sofferenze
· “Dobbiamo contraccambiare l’amore di Gesù per noi vedendo in Lui il modello e
la guida della nostra vita spirituale.
Come Cristo anche noi sofferenti dobbiamo accettare la volontà del Padre anche
se ci costa. In questo modo realizzeremo un vero apostolato. Il Padre ha
sacrificato, il Figlio Suo per la nostra salvezza, non rifiutiamo perciò la
nostra collaborazione a questo Suo piano di amore; imitiamo le virtù del Sacro
Cuore: mitezza, umiltà, dedizione, misericordia”.
· “ I motivi che il Cuore di Gesù offre a noi per la nostra santificazione e per
un maggiore impegno nell’apostolato sono: un grande amore verso i fratelli in
modo particolare verso chi ci è ostile, una grande fiducia nella Sua bontà e nei
Suoi insegnamenti, un’accettazione più impegnata e attiva di tutte le
contrarietà della vita “.
· “ Il motivo per cui il Sacro Cuore di Gesù ci sprona ad essere santi ed a
collaborare per la salvezza dei fratelli è l’amore, cioè non la paura né il
timore, ma la confidenza, la fiducia che Lui stesso simboleggia con il Suo Cuore
a.
· “ Ci sono tanti motivi, come la carità, l’amore, la gioia, ecc. che mi
inducono ad un impegno nella mia santificazione e nel mio apostolato, però tutti
si possono riassumere nell’ubbidienza che Cristo ha verso il Padre; obbedienza
che si traduce in piena accettazione della Volontà del Padre. Egli sa che dovrà
patire e morire, ma tutto accetta con grande amore perché è solo attraverso la
sofferenza accettata ed offerta con amore che ci salva. Come Lui ha saputo
soffrire per i peccatori così io devo sa per soffrire per la Chiesa, la Società,
per la mia famiglia e per me “.
· “ I motivi sono diversi, ma in sintesi possiamo riassumerli così: il Sacro
Cuore è
— Scuola di santità: “ Vi ho dato l’esempio affinché anche voi facciate come ho
fatto io... Imparate da me che sono mite ed umile di cuore “.
— Sorgente di consolazione: “ Venite a me Voi tutti che siete affaticati ed
oppressi ed io vi consolerò “
— Fonte di ogni grazia: “ Concederò ai devoti del mio cuore tutte le grazie loro
necessarie “.
Ma c’è di più. Gesù disse a Santa Margherita Maria:
“ Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini ed è ripagato con tanta
ingratitudine “. Ed ancora: “ La mia delizia è nell’abitare in mezzo agli
uomini... Desidero intensamente di essere amato, onorato, ricevuto il più spesso
possibile...
Ecco il grande motivo “ L’amore di Gesù per noi »; ed io nel cercare momento per
momento la mia santificazione che mi unisce a Lui per piacergli, cerco di donare
con tutte le mie forze il mio amore e riparare le ingratitudini che sono la
peggiore offesa a chi ci ha fatto tanto bene. Questo si estende ad altre anime
attraverso l’apostolato. Come vorrei che tutti, tutti amino Gesù e per nessuno
sia vano il Suo sacrificio d’amore e di salvezza “.
3° quesito: «LA DEVOZIONE AL SACRO CUORE SI CONCRETIZZA NELL’AMORE E NELLA
RIPARAZIONE ». IN CHE MODO PRATICO PENSI Dl POTERLA VIVERE?
· “ Gesù stesso, nelle Sue apparizioni a Santa Mar gherita, ha chiesto
riparazioni all’ingratitudine degli uomini e ne ha indicato il modo migliore
nella pratica dei primi Venerdì di nove mesi consecutivi e nella celebrazione
della Sua festa il Venerdì dopo l’Ottava del Corpus Domini.
Ognuno di noi, poi, deve riparare ogni giorno le offese che si fanno al Sacro
Cuore, con le varie pratiche di pietà (Santa Messa con la Comunione, visita al
Santissimo Sacramento, giaculatorie, ecc.) e trasformando in atti di amore e
riparazione tutto il suo lavoro e tutte le sue sofferenze.
C’è bisogno oggi di ravvivare la devozione al Sacro Cuore perché in questi
ultimi tempi si è affievolita. Siamo convinte che con la devozione al Sacro
Cuore si metterebbero a posto tante cose, come Lui ha promesso “.
· “ Il modo pratico perché si possa concretizzare la devozione al Sacro Cuore è
vario. Essa va:
— dall’impegno liturgico più intenso e preparato;
— dalle pratiche sacramentali ricevute con più frequenza;
— al saper accettare con fede, speranza e amore il dolore, offrendolo per la
santificazione di tutta la Chiesa.
Per questa domanda, ognuno ha risposto dentro di sé, nel suo intimo, in che modo
pratico può viverla nel suo ambiente “
· “ Penso che la lealtà esiga che scriviamo solo ciò che contiamo di poter
mettere in pratica.
Riprendere i primi nove Venerdì del mese, vissuti come conversione e amore.
Preghiera e sacrifici per la conversione dei peccatori. Offerta del primo
giovedì del mese, vissuto con impegno e ferventi giaculatorie al Sacro Cuore.
Tutto si potrebbe concludere in una sola parola — e sarebbe anche il proposito
dei nostri Esercizi: “ Credere all’amore di Colui che ci ha tanto amato,
scoprendo il Suo amore nella preghiera e nello svolgersi della nostra giornata;
amare Gesù totalmente e farlo amare “.
· La nostra devozione al Sacro Cuore si concretizza nella preghiera, nella
comunione, nel sacrificio e nell’accettazione della nostra sofferenza, sia
fisica che morale, in riparazione del male nel mondo “.
· “ Dal punto di vista pratico si può suggerire e incoraggiare la pratica dei
primi Venerdì del mese. Ognuno di noi si può impegnare a pregare —-
singolarmente o in comunità — perché tutti i Sacerdoti si avvicinino sempre più
al modello del Sacro Cuore di Gesù, vittima e Sacerdote.
Inoltre, come Gesù si è addossato tutte le colpe dell’umanità, pur non avendo
nessuna colpa, anche noi dobbiamo essere pronti ad accettare le sofferenze che
Dio ci manda e ad offrirle per i nostri fratelli. L’amore di Cristo per noi deve
essere anche motivo di incoraggiamento per il nostro apostolato, per far
conoscere agli altri l’amore divino e per diventare noi stessi strumenti di
questo amore divino ».
· “ Con la consacrazione personale delle famiglie al Cuore di Gesù. Praticare la
devozione dei primi Venerdì del mese, offrire la comunione riparatrice, la
sofferenza, i sacrifici quotidiani, le umiliazioni e la preghiera costante
perché molte anime abbiano a ritornare ad amarLo. La Madonna ci è di guida e di
aiuto per amare il Cuore di Gesù
· “ Se la devozione dei primi Venerdì del mese è alquanto affievolita, pensiamo
che un ritorno ad essa, basato su tempi nuovi e un impegno totale di fede,
dovrebbero equilibrare lo stato attuale nella devozione al Sacro Cuore.
Il primo Venerdì del mese era un giorno speciale e caro alle anime, che
confidavano continuamente in Lui e non restavano deluse. Lui stesso infatti
disse: “ Cercate e troverete, picchiate e vi sarà aperto, domandate e riceverete
“.
· “ Un primo modo di poterla vivere concretamente èquello di creare una vera
comunità di fratelli, Accogliamo quindi l’invito rivolto a Margherita Maria
Alacoque di incontrarci i primi Venerdì del mese, sentendo ciò come espressione
di un nostro interno bisogno “.
· “ Vivere concretamente in unione con il Cuore di Cristo attraverso la
partecipazione all’Eucarestia, fonte inesauribile per vivere sul modello di
Cristo. L’Eucarestia è il centro vitale della Chiesa; da Essa nasce la Chiesa,
da Essa e con Essa nasce e si sviluppa l’unità del popolo di Dio«.
· “ Dobbiamo cercare con tutte le nostre forze (testimonianza, preghiera,
offerta, sofferenze, sacrifici, sacramenti, ecc.) di impedire che questo Cuore
venga ingiustamente o per ignoranza offeso dagli altri che pure si chiamano
cristiani “.
· “ La Mamma Celeste a Lourdes ed a Fatima, ha chiesto proprio questo e ci
insegnò il modo concreto di vivere questa devozione. Praticamente possiamo fare
della nostra vita una continua “Messa”:
Offerta totale di noi stessi: dolori fisici e morali, sacrifici volontari,
preghiera e tutto ciò che siamo e facciamo.
Immolazione con Cristo, vivendo momento per momento, con serenità ed
accettazione, tutto per la Gloria di Dio ed a pro del Corpo Mistico.. -
Comunione: intima e continua unione a Gesù concretizzata nel servizio ai
fratelli.
Se non possiamo aiutare materialmente, possiamo sempre dare una parola, una
gentilezza, un sorriso, un consiglio, ecc. Questo penso sia la riparazione più
accetta a Gesù
RIPARAZIONE
(Dall’Omelia tenuta da S.E. Mons. Angioni durante il Congresso sul Sacro cuore a
Paray-Le-Monial)
Cristo Unico Riparatore
“ La storia e specialmente la rivelazione ci parlano di un disordine morale che
è stato rovina e danno dell’uomo e dell’umanità, e allo stesso tempo offesa di
Dio: quella “ colpa di origine “ che è stata sostanzialmente una “ ribellione a
Dio “. Era necessario riparare “ e, cioè, ricostruire il piano primitivo di Dio,
“ compensare “ quell’immenso danno, “ espiare “ quell’offesa infinita.
Ricostruire, compensare, espiare: tutto questo era un dovere di giustizia. Però
“ quella colpa “ aveva scavato un abisso incolmabile tra l’uomo e Dio, ed era
quindi “ irreparabile “.
Il Figlio di Dio, prendendo la natura umana e divenendo Uomo-Dio Redentore, si
sostituisce all’uomo nella riparazione, e così questa riparazione diventa un
atto di amore. D’altra parte questo “ Riparatore è Dio “, e quindi la
riparazione diventa infinita.
Tutta la Scrittura documenta, quasi pagina per pagina, questo mistero ineffabile
del Padre attraverso la donazione del Figlio alla salvezza dell’umanità.
Nell’Opera redentrice del Salvatore è messo in risalto continuamente il suo
amore verso il Padre — al quale si offre come Vittima, e per il quale parla,
agisce e muore — e il suo amore verso gli uomini che Egli vuole liberi dal
peccato e dotati, invece, di vita divina.
Ritornano così i due aspetti fondamentali della dottrina del Sacro Cuore che
presenta Cristo in atteggiamento costante di affetto e di glorificazione del
Padre, e di dolorosa salvezza dell’umanità.
Il « Dolore di Cristo”
La presenza misteriosa e tremenda del “ dolore “, voluto dal Padre e
generosamente accettato dal Figlio, costituisce un fattore fondamentale della “
riparazione “ divina dell’Uomo-Dio, e conferisce a Lui l’aspetto più commovente
e impressionante, sul quale si accentua la documentazione scritturistica,
profetica e storica, e sul quale sosta con trepidazione la speculazione
teologica, aprendo vasti orizzonti all’ascetica e alla pietà cristiana più
genuine.
Questa “ scelta “ di Dio per la perfetta riparazione — che Egli avrebbe potuto
attuare in altre innumerevoli forme — favorisce la nostra migliore comprensione
sugli aspetti, mai abbastanza ripensati e meditati, dell’offesa contro Dio, che
il Redentore ha voluto risarcire col suo amore e con la sua obbedienza di valore
infinito, riparando la negazione di affetto e di obbedienza da parte dell’uomo.
Cristo Riparatore nell’Eucarestia
Nel Sacrificio Eucaristico, Cristo Gesù rende continuo e perenne il suo
atteggiamento di riparazione: “ Il Sacrificio di Cristo, Unico Mediatore... si
offre nell’Eucarestia in forma in-cruenta e sacramentale “.
Quello stesso Sacrificio di Cristo, col quale Egli si è offerto al Padre sul
Calvario, si perpetua nel Sacrificio Eucaristico.
Alle sofferenze del Salvatore sulla Croce — uniche, nel loro genere, nella
storia di Dio e dell’uomo — e al suo atteggiamento sacrificale incruento
sull’Altare, si ispira senza fine la Fede per ricordare al Sacerdote e al Fedele
l’esigenza della riparazione personale, in Cristo, per Cristo e con Cristo.
La “nostra” Riparazione
E’ di fede che Cristo è l’Unico Riparatore: ed essendo Egli Dio, di nessuno ha
bisogno, e nulla può aggiungersi a Lui come “ Riparatore “ e nulla alla sua
opera di riparazione.
Ma fortunatamente è stato proprio Lui a voler aver bisogno di tutti e di
ciascuno, senza nulla togliere o aggiungere alla sua infinità. Ce ne ha
presentato Egli stesso l’invito nel Vangelo e negli altri scritti ispirati.
lì prendere coscienza del dovere e del bisogno della nostra riparazione vuoi
dire imprimere nelle nostre coscienze di Sacerdoti e, per mezzo nostro, dei
fedeli, l’esigenza derivante dalla nostra inserzione in Cristo) di collaborare
per la salvezza degli uomini. Questo stato d’animo che ha guidato innumerevoli
generazioni di anime nel passato, si dimostra urgente oggi di fronte al crollo
di troppi valori, compreso quello della “ vocazione sacerdotale e religiosa “.
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