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Venerabile Mons. Luigi Novarese - Scritti editi:
L’Ancora: n. 5/6 - maggio/giugno 1972 - pag. n. 2-3

TI HA COLPITA, MADRE

Ti ha colpita, Madre, un fratello nostro di fede e ti ha mutilata, riproducendo così sul tuo corpo, proteso in supremo atto d’amore e di riparazione verso il divin Redentore, i segni dell’odio e del peccato.
E Tu, resti, così, sfregiata, sull’altare che ha visto inginocchiarsi dinanzi a te migliaia di fedeli, guidati e sorretti dall’amore di figli che a Te li legava e dall’esempio dei Vicari del Tuo Gesù, che mai cessarono di additarti quale Madre di pietà e di misericordia.
I fiori che il Papa ha deposto dinanzi a Te, dopo il sacrilego insulto, sono i fiori di tutti i tuoi figli che, dolenti, si inchinano in segno di pentimento e di preghiera per riparare l’offesa esecranda. Tocca infatti a noi ora protendere le braccia della nostra riparazione in segno di pietà e di amore verso il Tuo e Nostro Gesù, per lenire le ferite che con insana continuità vengono prodotte nella Chiesa.
Il Tuo cuore di Madre è stato già tante volte lacerato dai nostri peccati e dalle nostre contestazioni, ma Tu sei rimasta ferma, come Impietrita, al Tuo posto di mediazione, superando il dolore per le nostre manchevolezze, protesa a vedere ed approfondire la gravità delle nostre ferite per lavarle col sangue e con l’acqua scaturiti dal costato del Tuo Divin Figlio in quel tremendo pomeriggio di venerdì, reso santo dalla Sua morte.
Perdonaci Madre; tutti, in quel gesto insano Ti abbiamo colpita con i peccati che macchiarono il candore dell’anima nostra, purificata dalla grazia, nel giorno del battesimo.
Tienici tra le Tue braccia, con lo stesso amore con cui trattenesti il corpo esangue del Tuo Gesù: siamo membra del Suo Corpo Mistico, ferite e spesso deturpate dalle tante debolezze che ci circondano. Ma se Tu ci trattieni sulle Tue ginocchia la vita non scomparirà da noi e ancora potremo continuare a sperare, perché Tu, Vergine Addolorata, proprio perché addolorata, sei Madre di vita e di speranza.
Guarda, Madre, le nostre ferite, mentre noi consideriamo quella che con i peccati abbiamo prodotto sul Corpo del Tuo divin Figlio e nel Tuo cuore Immacolato. La considerazione di quanto tutti moralmente abbiamo commesso, ci obbliga a comprendere sempre di più il posto vocazionale che dobbiamo tenere con vita intimorata nella compagine della Chiesa, di cui Tu sei Modello impareggiabile.
Benedici, Madre, quel figlio che Ti ha oltraggiata, anch’egli non comprendeva quel che faceva.
Benedici, anche noi, figli tuoi amorosi, che sentiamo nel cuore nostro la profonda amarezza di quanto avvenuto. il tuo dolore sia richiamo per tutti, o Madre di pietà e di misericordia.
AMEN

L. N.