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Venerabile Mons. Luigi Novarese - Scritti editi:
L’Ancora: n. 4 - aprile 1972 - pag. n. 1-4

Carissimi «Volontari della Sofferenza»
 e «Fratelli degli Ammalati ».

Carissimi «Volontari della Sofferenza» e «Fratelli degli Ammalati ».

Con il Congresso organizzato dal nostro Centro insieme all’UNAMSI, in Roma, nei giorni 10-11-12 aprile, sul tema “ La presenza dell’ammalato nella società “ abbiamo voluto chiudere l’anno venticinquesimo del nostro apostolato. Sua Questa ricorrenza così cara e così bella, aveva già avuto una manifestazione con il pellegrinaggio dei sacerdoti ammalati e dei “ Volontari della Sofferenza “ a Lourdes per ringraziare la Vergine Santa del suo materno e continuo aiuto. Restava ancora però un grande debito di riconoscenza: dire al Santo Padre la nostra gratitudine per le innumerevoli attenzioni avute verso di noi.
E il Congresso in parola, nel nostro proposito, sarebbe stato la logica premessa dell’incontro col Vicario di Cristo a chiusura dei favori di studio.
Al Papa sentivamo il bisogno di dire ancora una volta tutto il nostro amore e la nostra riconoscenza alla Sua venerata Persona, la nostra fedeltà alle Sue direttive ed a quelle del Suoi Predecessori, continuando nelle linee da essi indicate e nella ricerca di tematiche nuove, atte a promuovere sempre più la maturità psicologica del sofferente ed il suo inserimento nella società. La novità, questa volta, è stata che al Santo Padre non ci siamo presentati da soli, ma con un gruppo dl medici deIl’UNAMSI (Unione Nazionale Medici Collaboratori della Stampa d’informazione Italiana) con la collaborazione dei quali avevamo organizzato, come detto al principio, il nostro attuale Convegno.
Tale collaborazione con l’UNAMSI voleva dire, In fatti, una scelta ed un metodo dl lavoro che sarà seguita anche nel futuro per meglio rispondere alle esigenze dei nostri iscritti.
Le Commissioni, del resto, dei bambini, dei fratelli e sorelle degli ammalati, dei giovani e le Commissioni dell’attività sociale e quella ricreativa esigevano dei collaboratori e degli esperti nei vari settori. La presenza di alcuni specialisti, da noi volta per volta invitati, già faceva intravedere come la Direzione desiderasse affrontare e risolvere le necessità degli ammalati secondo le esigenze della società di oggi. Gli iscritti, dalla base, mediante le Commissioni, facevano pervenire i propri desiderata al vertice, dove persone di estrema fiducia ed attaccamento al Centro, si dovevano incontrare con uomini di indubbia dottrina e morale, che avrebbero dovuto coadiuvare nelle impostazioni dell’attività stessa, ed avrebbero poi, con la loro opera, collaborato per una adeguata formazione dell’opinione pubblica. Ecco il motivo per cui il Centro Volontari della Sofferenza insieme con i medici dell’UNAMSI ha scelto come tema del Congresso: “ L’ammalato nella società “.
E questa volta i medici hanno dovuto svolgere le loro relazioni non più soltanto in piano speculativo, da soli, ma con l’apporto di studio e di ragionamento degli ammalati stessi.
Il dott. Beppe Cornaggia, relatore in carrozzella accanto a relatori docenti all’Università, ha detto a tutti il proposito ed lì programma del nostro Centro. Il Congresso ha avuto inizio nella sala della Protomoteca al Campidoglio con la partecipazione dl alte Autorità ecclesiastiche e di Governo.
Era la prima volta che gli ammalati salivano in Campidoglio; la loro presenza in quel luogo che ha visto nascere la civiltà del mondo intero voleva dire precisa volontà di ripresentare alla società odierna la croce di Cristo per la salvezza dell’umanità e l’unione dei popoli, proprio come aveva fatto l’immacolata a Lourdes, allorché si presentò alla sua piccola confidente, elevando in alto il crocifisso che teneva pendente dal rosario e tracciando su se stessa un ampio segno di croce. Questo convegno ha posto le basi per quello futuro sulla “ maturità psicologica dell’ammalato “, che sarà tenuto a Re, nei primi giorni di novembre.
Per la circostanza del venticinquesimo di apostolato, il Centro Nazionale ha voluto presentare una raccolta dei principali Documenti della Santa Sede: i Discorsi dei Sommi Pontefici, le loro Lettere autografe ed alcune Lettere della Segreteria di Stato allo scopo di porre a disposizione degli Assistenti e degli iscritti tanto prezioso materiale che dischiude nuove bellissime tematiche.
Ci aiuti la Vergine Santa ad approfondire sempre di più le possibilità enormi che gli ammalati hanno nella Chiesa e nella società, e faccia sì che la seconda tappa di lavoro che si apre ci porti a vivere in ampiezza di orizzonti le linee del Centro, rimanendo fermi nel programma che Ella stessa maternamente ha presentato a Lourdes ed a Fatima.

Sac. Luigi Novarese