Venerabile Mons. Luigi Novarese - Scritti editi:
L’Ancora: n. 6 - giugno 1968 - pag. n. 14
LA VOCAZIONE DELL’AMMALATO
(Brevi note per una riflessione approfondita)
La vocazione è una chiamata. Anche nella vocazione dei sofferenti si verifica
questa chiamata.
Il genere umano, dopo la venuta di Nostro Signore Gesù Cristo, è tutto chiamato
ad unirsi a Lui, Capo del Corpo Mistico, per attuare un grande atto di
riparazione che, incominciato dal Salvatore, si continua attraverso i secoli in
modo speciale per mezzo del dolore. il fatto poi che sia il singolo a soffrire e
non un altro entra nei disegni imperscrutabili di Dio.
Le cause seconde sono l'elemento determinante. La volontà di Dio, in questo
caso, è permissiva: lascia che le cose abbiano la loro libera e naturale
evoluzione.
La libertà dell'uomo dì fronte al dolore non è da ricercarsi nel fatto se egli
possa o meno respingere la sofferenza. Essendo questa introdotta nell'umanità in
conseguenza di un atto liberamente posto all'inizio dei genere umano, l'uomo
avrebbe potuto allora respingere tutte le conseguenze dei peccato con la fedeltà
alla legge da Dio stabilita. Con la trasgressione il dolore è entrato nella vita
del l'uomo e fa parte della sua esistenza, essendone l'atto conclusivo per tutti
con la morte. Gesù Cristo ha trasformato la pena In mezzo di conquista ed ha
“chiamato quindi il dolore ad uscire dalla sua disperata inutilità e a diventare
mezzo di conquista e fonte positiva di bene”.
L. NOVARESE
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