Venerabile Mons. Luigi Novarese - Scritti editi:
L’Ancora: n. 1 - gennaio 1968 - pag. n. 1-3
LINEE PROGRAMMATICHE 1968
Carissimi, all'inizio del nuovo anno che ci trova nel XX di apostolato,
ripeto a voi quanto io stesso ho meditato dall'insegnamento di S. Agostino,
“ricordati che hai compiuto solo un tratto di strada e che te ne resta ancora un
po'; che hai svoltato l'angolo per ristorarti, non per disertare”.
(Sant'Agostino, Espos. sul Salmo XXXIV, D. 1, 6/7). Il numero grande degli
iscritti, nuovamente raggiunto dopo il primo censimento, è imponente e, per di
più, in continuo aumento. Se tutte queste anime fossero ardentemente protese ad
affermare in sé ed attorno a sé con vera e sentita consapevolezza il programma
dell'Immacolata, potremmo realmente sperare in un notevole contributo di fede
per la salvezza della società.
I continui insegnamenti del Padre nostro comune, il Papa, ben ci dicono il
momento e le possibilità soprannaturali, enormi, dei sofferenti. Essi sono i
membri vivi ed operanti del Corpo Mistico, che continuano in sé la passione del
Cristo a beneficio d tutta la Chiesa. Questo è quanto ogni ammalato deve sapere
ed arrivare a comprendere per sentirsi ed essere membro vivo ed attivo della
cristiana società.
L'apostolato di categoria, “l'ammalato per mezzo del l'ammalato”, deve portare
queste verità a conoscenza di tutti i fratelli doloranti affinché essi pure, a
loro volta, siano mezzi di luce e di sostegno di altri fratelli di dolore. I
“Fratelli e le sorelle degli ammalati” che vivono il medesimo ideale di
santificazione dei fratelli sofferenti, sono impegnati a comprendere le
richieste della Madonna rivolte a Lourdes ed a Fatima. Questo significa, impegno
ad afferrare, meditare e tradurre in pratica reale di vita le richieste di
preghiera, di penitenza, di santificazione del lavoro e del dolore, di
riparazione per i propri ed altrui peccati, di dedizione per l'affermazione del
Regno di Dio a costo di personale sacrificio, come e con Gesù, il quale ci
chiama a vedere, per mezzo dei pressanti inviti del Suo Vicario, le necessità
del mondo intero. I “Fratelli e le sorelle degli ammalati” devono svolgere
programmi complementari a quelli svolti dai sofferenti per realizzare così,
assieme, in vera unità d'animo e di carità, l'intero programma della Vergine
Santa. I “Fratelli e le sorelle degli ammalati” hanno il compito di sostenere
l'ammalato nel suo apostolato di categoria, ma non possono e non devono a lui
sostituirsi a scapito della caratteristica stessa dell'apostolato: l'ammalato
che - quale soggetto di azione - propaga le proprie ed altissime finalità in
mezzo ai fratelli di dolore e va loro incontro con mezzi adatti per sostenerli
nella spirituale offerta di sacrificio. Questo sostegno non può e non deve
tramutarsi in sostituzione di direttive, impostazioni e mezzi di conquista
diversi da quelli che gli ammalati stessi stanno ovunque svolgendo, proprio in
forza della caratteristica del loro apostolato che è apostolato di categoria.
L'ammalato deve poter far sentire in piano di consiglio di Centro zona , di
centro diocesano e nazionale la propria voce. Anch'egli fa parte della famiglia
parrocchiale e diocesana, e nessuno può limitargli la propria consapevole
risposta apostolica che il Corpo Mistico, la Chiesa quindi, gli dona.
Il mio personale augurio in quest'anno 1968 è che ciascuno dei nostri
iscritti
- veda il proprio compito che nella Chiesa santa di Dio gli compete;
- cerchi, in conformità all'insegnamento del Concilio, di prendere ed assimilare
lo
spirito della propria associazione;
- si ridimensioni, se necessario, con vero spirito di umile cooperazione e sia
lieto di fare quanto è in sé per l'affermazione dell'ideale totale di preghiera
e di penitenza presentato dall'Immacolata a Lourdes ed a Fatima, senza volersi
sostituire a nessuno.
Soltanto nel reciproco rispetto delle mansioni che a ciascuno incombono
nell'apostolato si ha l'affermazione di tutto il programma.
L'ubbidienza più completa alle direttive che vengono impartite in perfetta e
totale sottomissione alla Gerarchia sarà il lievito che farà fiorire ogni opera
di bene a vantaggio dell'intero popolo di Dio
Sac. LUIGI NOVARESE
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