Venerabile Mons. Luigi Novarese - Scritti editi:
L’Ancora: n. 2 - febbraio 1967 - pag. n. 1-6
COMPITO DEI VOLONTARI DELLA SOFFERENZA
É necessario ogni tanto ritornare alle sorgenti del nostro apostolato.
Oggi soprattutto, dopo 20 anni di lavoro, vogliamo rivedere alcuni punti
affinché coloro che non conoscono bene il Centro abbiano una parola chiara;
coloro che già da anni lavorano, possano ritrovare più luce e forza nel loro
apostolato a servizio di Maria Santissima.
Il compito dei Volontari della Sofferenza, chiaramente appare dalla loro stessa
definizione: una consapevole risposta degli ammalati a Maria Santissima per
l’attuazione di quanto da Ella domandato a Lourdes ed a Fatima. La
consapevolezza della risposta ha per oggetto di conoscenza:
a) il perché del dolore;
b) il valore soprannaturale del dolore in chi lo sopporta in grazia di Dio;
c) la conoscenza delle richieste della Madonna rivolte a Lourdes ed a Fatima;
d) il desiderio di porre a disposizione di Maria Santissima il frutto
soprannaturale della propria continuazione della Passione di Nostro Signor Gesù
Cristo perché gli obiettivi da Lei presentati a Santa Bernardetta e ai tre
bambini di Fatima siano al più presto attuati.
L’immediata conclusione che scaturisce dalla precisazione dell’oggetto di
conoscenza è che l’adesione può essere soltanto una adesione personale, data
sulla consapevolezza dell’importanza della vita cristiana e della preziosità
della sofferenza vissuta in grazia per la ricostruzione morale della società e
per la salvezza dei propri fratelli.
La persona che dà la propria adesione al Centro Volontari della Sofferenza firma
o di sua mano o per mezzo altrui, se è impedito, il foglio della adesione per
dire così la conoscenza del valore soprannaturale del dolore vissuto in grazia e
la propria volontarietà di porsi al servizio di Maria Santissima.
Il Centro non ritiene iscritti del resto, coloro che non hanno firmato la
propria adesione. L’adesione fatta a nome altrui senza che l’interessato conosca
il programma e voglia attuarlo, non è ammessa. Non si dà l’adesione al Centro
per avere la rivista o per avere facilitazioni particolari nell’ambito della
valorizzazione della sofferenza. L’adesione è una consapevole risposta a Maria
Santissima che impegna tutta la propria personalità.
PER MEZZO DI MARIA SANTISSIMA
L’infermo che dona la propria adesione al Centro Volontari della Sofferenza
oltre a conoscere il valore soprannaturale del dolore, deve essere convinto:
1) che per andare a Dio la via più diritta — quindi più corta — e più sicura è
quella seguita da Nostro Signor Gesù Cristo per venire a noi ossia quella di
Maria Santissima;
2) che la Madonna è Madre di Gesù e Madre nostra, che con Gesù per mezzo del
Battesimo formiamo una cosa sola;
3) che la Madre nostra celeste, Maria Santissima, vedendo i tanti peccati che si
commettono e gli sbandamenti personali e sociali, ha richiamato a Lourdes ed a
Fatima i rimedi che possono bilanciare tanti peccati e conquistare gli stessi
fratelli sbandati;
4) che è dovere di figli docili e sottomessi ascoltare ed attuare i consigli
della propria Madre, i quali diventano tanto più pressanti quanto più essi
vertono su punti sostanziali e vitali in ordine al fine supremo da conseguire.
La seconda conclusione quindi che si trae è che l’apostolato del Centro
Volontari della Sofferenza è una attività soprannaturale, evidentemente diretta
al fine ultimo, che è Dio per mezzo di Maria Santissima, nel modo da lei stessa
indicato.
L’attuazione del programma di penitenza richiamato da Maria Santissima a Lourdes
ed a Fatima deve portare noi ad una piena osservanza del precetto evangelico
«chi vuol venire dietro di me, rinneghi se stesso, prenda la propria croce e mi
segua ».
La croce che noi dobbiamo abbracciare è quella che viene a noi dalle cause
seconde, dalla volontà di Dio.
Quando quindi si afferma che vogliamo che tutti gli ammalati del mondo si
uniscano in piano di grazia sotto la guida di Maria Santissima per attuare
quanto Ella ha domandato a Lourdes ed a Fatima, non vuoi dire altro che volere
la consapevolezza, da parte di tutti gli ammalati, che non vi è strada più corta
per andare a Gesù al di fuori di Maria Santissima e adoperarsi perché tutti si
pongano al Suo santo servizio per attuare quegli obiettivi che, nell’interesse
supremo delle anime e della società, Ella ha con tanta insistenza richiamato.
E per convincerci di quanto siano urgenti gli obiettivi indicati da Maria
Santissima basta il considerarli:
riparare i tanti peccati che offendono il cuore di Gesù ed il Cuore Immacolato
di Maria Santissima;
pregare per la conversione dei peccatori;
pregare per il Papa, i Sacerdoti ed il loro Sacro Ministero.
Quanto sia prezioso questo apostolato lo stanno a provare:
lo stesso programma che è unicamente quello enunciato dalla Vergine Santa: non
vi è infatti in esso nulla che non sia di Maria Santissima.
i discorsi che i Sommi pontefici hanno avuto a riguardo di questo apostolato.
i ripetuti incoraggiamenti che il Vicario di Cristo ci ha fatto pervenire in
numerose circostanze circa i diversi settori dell’apostolato.
Lo stesso rapido e crescente estendersi dei suoi membri. Oggi il Centro è esteso
in quasi tutte le parti del mondo.
tutte le difficoltà che continuamente sorgono a destra ed a sinistra ben dicono
l’avversione che il nemico delle anime nostre ha i per questo apostolato che non
è altro che la continuazione della Passione di Gesù in unione a Maria
Santissima, offerta secondo le finalità da Lei indicate. La terza conclusione
che noi possiamo quindi trarre da quanto detto è:
questo apostolato ha nulla dl intrinsecamente nuovo perché è vecchio quanto la
Redenzione.
questo apostolato ha per fine l’attuazione delle richieste presentate da Maria
Santissima a Lourdes nel 1858 ed a Fatima nel 1917.
questo apostolato è nuovo soltanto nei mezzi perché essi sono quelli che la
tecnica moderna pone a disposizione di tutti: stampa, radio, raduni, Esercizi
Spirituali per ammalati anche barellati, laboratori e scuole di riqualificazione
per ex ammalati rimasti impediti.
L. N.
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