Venerabile Mons. Luigi Novarese - Scritti editi:
L’Ancora: n. 1 - gennaio 1967 - pag. n. 1-4
VENTI ANNI D’APOSTOLATO
A quasi venti anni dall’inizio dell’apostolato del Volontari della
Sofferenza, considerando le varie tappe ed i punti riassuntivi del lavoro
svolto, sgorga spontaneo il più vivo e profondo ringraziamento a Dio ed a
quanti, in questo lungo periodo di attività, mi hanno voluto aiutare e
sostenere.
Va il ringraziamento alla Sorella Myriam che con spirito di dedizione somma e
di collaborazione instancabile si è posta al servizio della Vergine Santa per
attuare tra i fratelli sofferenti i Suoi augusti disegni, presentati a Lourdes
ed a Fatima.
Dalla Sorella Myriam il ringraziamento si estende ad ognuno dei nostri cari
iscritti, da quelli che sono qui in Italia ai carissimi fratelli d’ideale
dell’America Latina, Sudan (lebbrosario), Ticino, Belgio, Francia, Stati Uniti,
ecc. ecc. A tutti ed a ciascun volontario della sofferenza in particolare il
grazie più sincero per aver dato la propria adesione al programma
dell’Immacolata.
Oggi non siamo più soli come nel lontano maggio del 1947. Tanti Sacerdoti,
sensibili al loro mandato apostolico verso gli ammalati, sostengono questa
attività. Molti Vescovi l’hanno benedetta ed incoraggiata; tre Papi l’hanno
approvata.
E questo è l’argomento più valido della sana vitalità, del lavoro apostolico dei
sofferenti.
La Chiesa ha vagliato questo lavoro nel succedersi degli anni, e con il suo
consenso ha definitivamente approvato ciò che timidamente, senza nemmeno
prevederne gli sviluppi e la portata avevamo iniziato nel 1947.
Al Vicario di Cristo, e così dicendo si vuole richiamare il nome di tutti i Papi
che nella successione di Pietro si sono interessati a noi, vada il
ringraziamento più vivo e più profondo di tutti i sofferenti. Il nostro
apostolato, che è l’attuazione del programma presentato dalla Vergine Santa
nelle sue due celebri Apparizioni a Lourdes ed a Fatima, si è affermato perché
la Gerarchia lo ha benedetto, lo ha sostenuto.
COME IN UN QUADRO
Quanto lavoro è stato compiuto in questi vent’anni mediante il vostro aiuto,
fratelli ammalati e mediante l’aiuto di tanti benemeriti e silenziosi
sostenitori!
La Vergine Santa conosce l’apporto ed il sacrificio di ciascuno; dia Essa il
premio per tutti.
Sono frutti del lavoro di tante anime generose:
RE con la sua casa di esercizi per ammalati anche barellati;
ARIANO IRPINO col suo Santuario, dalle cause seconde preparato attraverso i
secoli per essere la culla dell’Opera;
MONTICHIARI seconda tappa dell’affermazione dell’apostolato dei sofferenti nella
florida regione lombarda;
ARCO con i suoi laboratori di riqualificazione professionale per gli ex
ammalati;
BALERNA prima tappa per lo sviluppo dell’apostolato all’estero;
ROMA fucina di studio e di lavoro per il sostegno di tutta l’attività.
E poi le tappe delle approvazioni della Santa Sede:
PIO XII che per primo ci ha benedetto, approvando volta per volta i settori di
lavoro
GIOVANNI XXIII con Breve Apostolico dà definitiva personalità giuridica ai
«Silenziosi Operai della Croce», sorti per dirigere e perpetuare il lavoro nelle
diverse branche (Lega Sacerdotale Mariana - Volontari della Sofferenza -
Fratelli degli Ammalati);
PAOLO VI approva le Missioni svolte dai Silenziosi Operai della Croce nei luoghi
di lunga degenza e lo statuto della vita comunitaria dell’Associazione.
Anche nel piano ideale sono state compiute sempre con la grazia di Dio delle
realizzazioni: gli iscritti superano i 60 mila; la rivista viene spedita in
numero di 40 mila copie con una spesa mensile di oltre un milione di lire; dal
1949 si dirige il settore radiofonico della Radio Vaticana per gli ammalati; nel
1958, centenario di Lourdes, è stata offerta dagli ammalati del Centro alla
Bianca Vergine dei Pirenei, la rosa d’oro in ringraziamento di essere apparsa;
nella medesima circostanza si è fatta la Consacrazione alla Madonna di tutti gli
ammalati d’Italia; gli Esercizi Spirituali per ammalati si susseguono a ritmo
sempre più forte, riaffermando così la necessità di questa iniziativa.
GUARDIAMO AVANTI
Veramente molto è stato compiuto; ma quanto, quanto resta ancora da fare! Il
lavoro che si prospetta per il secondo ventennio è quanto mai vasto ed
impegnativo per tutti.
Re manca ancora della Cappella e dell’Aula Magna; la stessa Casa non è stata
ancora totalmente pagata. Tali lacune grandemente preoccupano lo sviluppo degli
incontri degli ammalati.
Soltanto ora il lavoro dei settori, nonostante le ripetute insistenze, ha
inizio; le iniziative di Stampa e di Radio così necessarie per lo sviluppo
ideale dell’apostolato, sono quasi del tutto arenate in mancanza di anime
generose e qualificate che si donano al servizio della Vergine Santa.
Eppure il raggio di azione dell’attività è così vasto ed impegnativo! Ideale
meraviglioso che direttamente incontra il piano della Redenzione e con quanto la
Madonna ha suggerito per la salvezza del mondo.
C’è tanto sbandamento attorno a noi e c’è tanta luce bella, programmatica,
sicura ed immutata che emana dalla fervida vita della Chiesa. È il
disorientamento di chi, dinanzi ai richiami fermi e decisi del Concilio, fa
fatica a prendere il proprio posto nella Chiesa Santa di Dio, adeguando agli
insegnamenti conciliari le proprie vedute e la propria opinione.
Si sente in questo momento la necessità di « completare la Passione di Gesù
Cristo a beneficio di tutti ».
Per questo con tutto il cuore mi rivolgo ad ogni iscritto domandando ancora
aiuto e sostegno per il proseguimento e l’affermazione dell’apostolato, a
consolazione della Vergine Santa che lo ha presentato alla piccola Bernardetta
ed ai tre pastorelli di Fatima a vantaggio di tutto il popolo di Dio.
Non vorrete voi, ciascuno di voi individualmente, fare qualcosa, compiere
qualche sacrificio per questo secondo inizio di lavoro?
Avete già fatto tanto; lo so, Dio vi rimeriti!
Ciò che è stato donato è a vostro attivo nello scrigno di Dio e ve lo troverete
quando andrete incontro a Lui. Fate ora nuovamente qualcosa, ricominciando da
capo, perdonando a noi se ci sono state alcune umane deficienze, dando invece
tanta fiducia alla Madonna che attraverso il programma dei suoi figli
sofferenti, svolto in unione ai Sacerdoti ed ai fratelli degli ammalati,
santamente realizza un piano di salvezza per questa povera umanità.
L.N.
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