Venerabile Mons. Luigi Novarese - Scritti editi:
L’Ancora: n. 10/11 - ottobre/novembre 1966 - pag. n. 5-7
Testo dell’indirizzo con quale Monsignor Novarese si è rivolto al Santo
Padre nel presentare l’offerta di tutti gli ammalati.
GLI AMMALATI PER LA PACE
Beatissimo Padre,
sono qui, sul colle Vaticano, sul luogo che vide il martirio del primo Papa, S.
Pietro di
Betsaida, i figli vostri sofferenti, gli ammalati.
Sono accanto ad essi i «Fratelli degli ammalati », gli Ordini di S. Camillo e di
S. Giovanni di Dio, le organizzazioni della «Federazione Italiana delle
Religiose Ospedaliere », l’« Unione Cattolica degli Infermieri» ed i figli
Vostri Seminaristi, del Collegio Lombardo, del Seminario Urbano di Propaganda
Fide, del Collegio Caprinica e del Seminario Maggiore di Roma. Gli ammalati
iscritti al «Centro Volontari della Sofferenza» hanno desiderato venire a questa
Radio Vaticana per riaffermare il loro proposito di totale dedizione a Voi,
Padre Santo, e per dirVi con la loro presenza e con la mia parola che, in questo
meraviglioso periodo di ripresa feconda post-conciliare, essi vogliono essere
strumenti vivi ed operanti del Concilio Ecumenico, vivendo prima di tutto in sé
lo spirito di autentica vita cristiana, che accetta, sull’esempio di Nostro
Signore Gesù Cristo, il dolore come una vera e una bella vocazione personale che
li associa alla Vocazione del Cristo e li rende membra vive ed operanti del
Corpo Mistico, figli devoti ed utili alla vita della Chiesa.
DegnateVi, Beatissimo Padre, di accogliere le loro preghiere impreziosite dalla
loro sofferenza. Con Essi sono uniti tanti altri iscritti al medesimo Centro
«Volontari della Sofferenza» tanti altri «Fratelli degli Ammalati» che assieme
agli alunni di tutti i Seminari d’Italia, alle Suore di tutti i Monasteri di
Clausura ed agli ospiti degli Istituti di Pena Vi offrono oggi per la pace nel
mondo preghiere e sacrifici.
La Vostra parola di pace risuona in tutti gli animi come l’invito cantato dagli
Angeli sulla Capanna di Betlemme e ripetuto da Gesù Cristo sul Calvario, il
Venerdì Santo.
Il Vostro invito, «In nome di Dio fermatevi», deve essere un comando per tutte
le anime di buona volontà ed è per questo figli sofferenti motivo di più intensa
preghiera e di più fiduciosa offerta.
Accolga la Vergine Santa, Madre di pace, Regina del Santo Rosario questa filiale
supplica, che al termine di questo mese, a Lei consacrato, fiduciosi noi
deponiamo nelle Sue mani immacolate perché i Voti di pace che sono voti Vostri,
Padre Santo, e i voti di tutti l’umanità siano esauditi.
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