Venerabile Mons. Luigi Novarese - Scritti editi:
L’Ancora: n. 3 - marzo 1963 - pag. n. 1-3
MODO DI PREGARE
E questo è il soave e caro insegnamento di Lourdes e di Fatima che tanto
conforto dona ai nostri cuori. La Vergine Santa si presenta a noi nel Suo
materno atteggiamento di mediatrice nostra presso il Suo divin Figlio.
E’ la scala di Giacobbe che appoggia sulla terra e penetra il Cielo; è la mamma
che prende tra le Sue braccia e fa Suo tutto ciò che vogliamo indirizzare a Dio
e, impreziosendolo con le Sue virtù lo presenta in modo gradito ed accetto
all’Eterno Padre.
Mentre la piccola Bernardetta recita la corona, la Madonna fa parallelamente
scorrere tra le Sue dita i grani del Santo Rosario, il che vuol dire, fa Sue le
preghiere della piccola Bernardetta e le presenta al trono di Dio.
Oh! chi sa dire i dolci riflessi d’amore che le «Ave» ben recitate suscitano nel
Cuore della nostra Madre celeste, quando La consideriamo intenta a numerare
quelle tante Ave Maria, che con amore, forse senza nemmeno numerare, deponiamo
come fasci di rose dinanzi a Lei?
A Fatima, la Vergine benedetta incoraggia la nostra pochezza ad andare da Lei, a
sforzarci d’imitarLa, a restarLe vicini nella meditazione dei misteri del Santo
Rosario e quale premio per la nostra filiale confidenza promette espressamente:
« Queste anime saranno predilette da Dio e come fiori saranno collocate da Me
dinanzi al Suo trono ».
Non paga di questi inviti, ci fa comprendere l’interesse che abbiamo di
ricorrere a Lei, interessi non soltanto spirituali, ma anche materiali, proprio
come avvenne nella Sua santa vita: ottenne prima il miracolo di ordine
spirituale, la santificazione del Battista nel seno ancora della madre sua, alle
nozze di Cana poi, ottenne il miracolo del cambiamento dell’acqua in vino.
Ai tre pastorelli raccomanda « la recita quotidiana del Santo Rosario per
ottenere la pace del mondo e la sollecita cessazione della guerra, PERCHE’ ELLA
SOLTANTO POTEVA VENIRE IN LORO AIUTO ».
Maria Santissima si mostra adunque mediatrice tra noi e Gesù, scudo alle anime
nostre timorose di incontrarsi con la divina giustizia, madre tenera, intenta a
rivestirci come Giacobbe della pelle dell’Agnello divino, che per noi in Lei Si
è incarnato e per noi è morto in Croce. Mediatrice per quanto vogliamo ottenere
da Dio. Questo infatti è il disegno di Dio, il Quale « stando per redimere
l’umanità ha posto in Maria tutto il frutto della redenzione »
(S. Bernardo, In Nativitate, 6)
« Con tutte le nostre forze, con tutti i nostri affetti e con tutti i nostri
desideri veneriamo Maria, poiché questa è la volontà dl Dio, il Quale ha voluto
che tutto noi avessimo per mezzo di Maria. Questa, ripeto, è la divina volontà,
ma a nostro vantaggio poiché Ella sempre trova grazia presso Dio» (S. Bernardo,
In Nativitate, 7). Di fronte a così grande bontà da parte di Dio nel richiamare
alla nostra considerazione questi mezzi basilari indispensabili alla nostra
salvezza, che cosa deve ancora temere la nostra fragilità?
Per poco che apriamo gli occhi dell’anima nostra quali panorami stupendi vediamo
dinanzi a noi, come si sentono ricolmi di intima gioia i nostri cuori nel
considerare i disegni di Dio; Egli ci ha dato Maria per Madre, Egli permette che
al nostro secolo Ella si affacci sulla nostra via per sentire oggi, ancora una
volta, le parole dette da Gesù dall’alto della Croce:
« Figlio, ecco tua Madre! » (Giov. XIX, 27).
Sia anche per noi, come fu per l’apostolo Giovanni: « da quel momento egli la
prese con sé » (Giov. XIX, 28).
Da questo richiamo, poniamo Maria Santissima quale sigillo sul nostro cuore, a
Lei accostiamoci nelle nostre preghiere e vicino al Suo cuore materno pensiamo
ai destini dell’umanità, affidandoLe le nostre aspirazioni affinché anche i
nostri fratelli, qualora lontani, abbiano la nostra stessa gioia di venire
vicino al Suo Cuore materno e sentire la Sua soave ed inconfondibile
ispirazione.
L.N.
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