Venerabile Mons. Luigi Novarese - Scritti editi:
L’Ancora: n. 10/11 - ottobre/novembre 1960 - pag. n. 3-4
IX PELLEGRINAGGIO SACERDOTI MALATI A LOURDES
Il IX Pellegrinaggio di Soli Sacerdoti malati a Lourdes è stato un trionfo di
carità nel senso più bello, più pieno della parola.
“È un pellegrinaggio in cui si respira il soprannaturale, in cui si è tutti
uniti”, così una Dama commossa a distanza di mesi dal pio incontro ai piedi
della Grotta di Lourdes.
Non potrebbe essere diversamente: è un pellegrinaggio di Sacerdoti e per di più
di Sacerdoti ammalati, che sono, come amabilmente usa chiamarli il Vescovo di
Lourdes, doppiamente Sacerdoti, “Sacerdos et Ostia”.
È un pellegrinaggio, in cui i figli hanno una sola preoccupazione, ubbidire ai
consigli della Madre Celeste e renderLa per quanto possibile contenta.
La Madonna ha domandato “preghiere e penitenza” ed i Sacerdoti ammalati vanno a
Lourdes, infiorando il lungo tragitto, magari dall’estremo lembo d’Italia ai
Pyrenei, con tante “Ave Maria” e portando il non lieve bagaglio delle loro ansie
e dei loro dolori.
È un pellegrinaggio in cui gli ammalati al sopraggiungere della morte, come
avvenne nel viaggio di ritorno da Lourdes, guardano con “santa invidia” il
Confratello che ha avuto il privilegio di andare subito incontro alla Madonna.
È un pellegrinaggio in cui si vede l’Eminentissimo Cardinale Presidente, Sua
Eminenza il Cardinale Fernando Cento, servire i Sacerdoti ammalati, sostare
presso di essi, confortandoli con la sua infiammata e profonda parola, intento
ad attuare l’insegnamento evangelico, “sono venuto a servire e non a farmi
servire”.
È un pellegrinaggio in cui i Vescovi sono padre e fratelli dei Sacerdoti
ammalati, uniti in un cuor solo, in un solo intendimento: “consumati
nell’unità”.
È un pellegrinaggio in cui si vede che Lourdes gioisce per l’arrivo dei
Sacerdoti malati, fatti oggetto di ammirazione, venerazione, amore profondo.
I Sacerdoti infermi, chiamano il Vescovo di Lourdes, Sua Eminenza Monsignor
Théas, il loro Vescovo e come tale a Lourdes egli infatti si comporta: va a loro
incontro alla stazione, li presenta alla Madonna alla Grotta, presiede alle loro
funzioni, li va a trovare all’Asile, va ancora alla stazione per dare loro, dopo
il saluto che essi hanno dato alla Madonna, il saluto del Vescovo di Lourdes.
Ed il sorriso del Vescovo della Città della Madonna che è a Lourdes quasi un
riflesso del sorriso della Vergine Immacolata accompagna, lungo il viaggio di
ritorno, i sacerdoti ammalati, che hanno un solo proposito: “ritorneremo”.
L. N.
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