Venerabile Mons. Luigi Novarese - Scritti editi:
L’Ancora: n. 8 - agosto 1959 - pag. n. 3-4
LA PAROLA DEL PAPA
Quale dono ambitissimo, è giunto il Messaggio, che Sua Santità Giovanni XXIII,
nella Sua inesauribile carità, ha fatto pervenire al nostro Centro.
La parola del Papa è la parola del Vicario di Cristo, parola che si accetta con
riverente amore, come quella di Gesù.
Il Papa ha il compito di « confermare » nella fede e nelle opere « i Suoi
fratelli ». Ed è per noi dolce e confortante sentire la sua parola diretta
proprio a noi, ultimi tra i suoi figli, che deve condurre alla vita eterna.
La parola del Papa è luce, guida, sprone.
Qualunque cosa buona che si possa fare nella Chiesa santa di Dio, se non è
appoggiata sulla « pietra », su cui essa sorge, conta nulla ed è destinata a
perire.
La parola del Vicario di Cristo è conforto alle migliaia di infermi che seguono
questo apostolato: ciascuno di essi può giustamente ritenerla come a lui
espressamente diretta.
Il mondo non comprende il sacrificio della croce, che, anche oggi come ieri,
suona « stoltezza » ai tanti gaudenti, che circolano attorno a noi: il mondo non
comprende il sacrificio volenteroso di innumerevoli creature, che, con tanta
leggerezza giudica infelici. Il Papa invece, che continua la missione di Gesù,
ci ripete, come un giorno il Divin Maestro, «Beati coloro che piangono, perché
saranno consolati ». Beate quindi le nostre sofferenze e le nostre umiliazioni,
perché mezzo della nostra spirituale attività, causa della futura gloria.
Il Papa, come il Divin Maestro, continua a ripetere il valore della Redenzione e
della Croce, perché al di fuori di esse non ci può essere salvezza.
E questa parola viene detta a noi, proprio vicino alla Grotta, a noi, che delle
parole della Madonna pronunciate a Lourdes ed a Fatima abbiamo fatto il fine del
nostro apostolato. Che gioia quindi poter udire presso la Grotta di Massabielle,
che il Vicario di Cristo approva quanto stiamo facendo, che ci benedice e sprona
a mete sempre più alte!
È la voce di Pietro che nelle riunioni dei discepoli si leva e indica la via che
ciascuno deve percorrere.
La parola del Papa è impegnativa! Egli dice che è contento di noi, ma nello
stesso tempo implicitamente ricorda la nostra responsabilità nel non
allontanarci dal programma segnato dalla Vergine stessa nelle Sue richieste.
Il pellegrinaggio sacerdotale a Lourdes chiude l’attività
dell’anno ed apre la nuova che dovrà svolgersi fino al prossimo incontro a
Lourdes.
Il nuovo anno di attività trovi ciascuno di noi fermo al proprio posto di
lavoro, con quella sicurezza che viene non da una personale convinzione, ma
dalla parola del Vicario di Cristo.
Non siamo come coloro che combattono contro l’aria: abbiamo obiettivi ben
definiti.
Avanti dunque per mete sempre più alte.
Ricompensa più grande non potevamo aspettarci. Non possiamo e non dobbiamo
deludere le aspettative del Vicario di Cristo.
L. N.
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