Venerabile Mons. Luigi Novarese - Scritti editi:
L’Ancora: n. 1/2 - gennaio/febbraio 1959 - pag. n. 1-5
STRUMENTI EFFICIENTI
NELLE MANI DI MARIA SANTISSIMA
Il titolo può sembrare pretenzioso, invece è quanto mai semplice:
strumenti efficienti nelle mani di Maria Santissima sono tutte le anime che si
pongono a Sua disposizione, per essere da Lei adoperati “come strumenti”, in
ordine ad un determinato fine; nel caso nostro, per attuare le Sue richieste
rivolte a Lourdes ed a Fatima.
Per potersi dire strumenti nelle mani di Maria Santissima si richiede di sapere
prima di tutto se la Vergine Santa abbia o meno chiamato presso di sé persone di
buona volontà per un determinato compito. E questa è facile a vedersi. Non
considerando affatto la dipendenza che tutte le anime hanno da Maria Santissima,
perché Madre di tutte le creature che nascono alla vita divina, mediante la i
Grazia i, la Vergine Immacolata ha chiaramente espresso la sua volontà alla
piccola Bernardetta a Lourdes.
A Santa Bernardetta la Vergine Immacolata ha proposto un programma quanto mai
concreto di preghiera e di penitenza, con finalità ben precise, al punto di
lamentarsi, nel 1917, a Fatima che non si fosse pregato abbastanza e non si
fosse sufficientemente fatto penitenza, per impedire a molte anime di andare
all’inferno.
La perseveranza nell’azione è alla base di qualsiasi programma. Non si raggiunge
la santità se non si persevera con fermezza fino alla fine; non si costruisce
nulla se non a base di costanti e diuturni sacrifici. La regola evangelica del
“Chicco dl grano” è sempre di grande attualità. Dio volesse che noi vivamente
sentissimo il rimprovero di Gesù Cristo sulla poca prudenza dei figli della
luce, mentre i figli delle tenebre danno la massima importanza alle cose che pur
col mondo finiscono.
La stessa Bernardetta ha dovuta perseverare nel suo proposito e sormontare delle
difficoltà non indifferenti per poter essere fedele all’appuntamento con la
Vergine benedetta.
Per essere strumento di Maria Santissima la piccola Soubirous ha dovuto
continuamente morire a sé stessa, onde far brillare in tutta la sua luce, come
una grande fiaccola, il grande Ideale, che le aveva comunicato Maria Santissima.
La forza di Bernardetta dinanzi agli oppositori dell’apparizione scaturiva prima
di tutto, evidentemente, dalla grazia di Dio, che sempre sostiene le anime di
buona volontà, ma in secondo luogo, scaturiva dalla certezza che aveva di aver
visto la “ Bianca Signora “ e di avere appreso da Lei il programma che “ in
parte “ ha manifestato.
La sua certezza era così forte che non valsero a smuoverla né le minacce, né le
lusinghe, né i sarcasmi.
La Madonna le era apparsa; la Madonna le aveva parlato; ella fedelmente ripeteva
ed attuava in sé ed attorno a sé ciò che la Madonna le aveva domandata.
La nostra adesione all’apostolato e la fermezza nella nostra azione in ordine
alla sua realizzazione, si appoggiano proprio come per Bernardetta, prima di
tutto nell’aiuto di Dio, poi nella fede viva che noi abbiamo nell’apostolato che
vogliamo affermare.
Se crediamo molto nelle parole della Madonna, proprio come credeva
Bernardetta, non ci saranno difficoltà che potranno fermarci.
Se crediamo, invece, poco alla più piccola difficoltà verremo meno.
Se crediamo che realmente Maria Santissima ha parlato ed ha manifestata la
Sua volontà, come possiamo dire di amarLa se non
“ facciamo nostri “ i Suoi desideri e se non ci adoperiamo con tutte le
nostre forze per attuare quanto ha domandato?
Essere strumenti efficienti nelle mani della Madonna !
Essere strumenti per attuare quanto ha, con tanta Insistenza, domandato alla Sua
piccola confidente vivendo, prima di tutto, in grazia.
Fare quanto è in noi per essere strumenti efficienti, vuoi dire agire fino
agli estremi limiti delle nostre possibilità, senza menomamente arrestarci
dinanzi alle difficoltà per attuare i programmi della Vergine santa, proprio
come ha fatto Bernardetta, sia a Lourdes che a Nevers.
Abbiamo considerato nella circolare che è stata inviata a tutti gli iscritti nel
gennaio u.s., i diversi settori che dobbiamo incrementare durante quest’anno
1959.
Nessun punto possiamo noi trascurare, altrimenti l’edificio che dobbiamo
armonicamente costruire sarebbe difettoso.
I diversi settori devono essere seguiti con somma cura.
La parola d’ordine “ estensione e profondità “ sembra che sia di difficile
attuazione. Eppure ciò è possibile: avremo l’estensione se opereremo soltanto
dopo aver molto pregato ed avere presentato al Signore, per mezzo di Maria
Santissima, il frutto della nostra attività, il dolore; andremo in profondità se
tutto quello che noi facciamo lo faremo con calma, con perseveranza, con
prudenza.
Crediamo nel nostro apostolato!
Abbiamo fiducia somma nella preghiera e nella forza del dolore, vissuto in
grazia di Dio!
In modo particolare crediamo che la Madonna si è rivolta a noi per mezzo di
Bernardetta e che ci ha domandato di pregare e fare penitenza per la salvezza
dei fratelli.
Se ci poniamo a disposizione di Maria Santissima, la Vergine benedetta ci
adopererà. In proporzione dell’efficacia dello strumento. questo viene adoperato
dall’artefice, mentre vengono invece scartati gli strumenti che non rispondono
alla finalità.
Più la nostra intenzione è pura, più noi pregheremo e più ci daremo da fare
per attuare il nostro piano d’azione, più la Vergine Immacolata ci adopererà. Se
la Vergine Santa si degna di adoperarci quali suoi strumenti, sarà Ella stessa
che darà l’incremento necessario alla nostra azione e renderà pieno di frutti
tutto ciò che noi intraprenderemo.
La Madonna dirige le nostre azioni, ci dà la divina grazia, ma tocca a noi ad
agire. Nemmeno la grazia di Dio si sostituisce alla nostra personalità.
San Paolo, volendo spronarci ad agire con perseveranza ci dice nella seconda
lettera diretta a Timoteo (II, 3-10) “ Combatti da buon soldato, sopportando
fortemente “.
Il buon soldato va contro gli ostacoli, li supera con sacrificio, con ardore, a
costo di lasciarci la vita, ma li supera.
Come il soldato non combatte soltanto per sé, ma per tutta la nazione, così
noi, ammalati a servizio di Maria Santissima, combattiamo non soltanto per noi,
ma per poter stabilire quei presupposti di salvezza sociale, che sono
indispensabili, perché « senza effusione di sangue », ossia, senza sacrificio,
non c’è remissione.
Dopo la figura del soldato, San Paolo esorta i cristiani a combattere ” come
degli atleti “; combattere come degli atleti e non come delle mezze creature che
vogliono e non vogliono, che non sanno nemmeno esse cosa vogliono realizzare
nella vita. Come l’atleta noi pure dobbiamo avere obiettivi ben fissi, chiari,
definiti. Come l’atleta dobbiamo astenerci da tutto ciò che potrebbe
pregiudicare la gara, attenendoci alle regole prefisse, regole che ci ha data
Nostro Signore Gesù Cristo: “Il regno dei Cieli si acquista con la forza”, “ Chi
non rinunzia a quanto possiede non può essere mio discepolo ”.
Infine San Paolo, per animarci a combattere nonostante tutte le difficoltà
che possiamo incontrare, ci dice di osservare la figura dell’agricoltore.
Il lavoro della terra è faticoso, richiede continui sforzi, ma la speranza dei
frutti di domani sostiene l’agricoltore nello sforzo di oggi. Egli, che ha
bagnato col suo sudore la terra da lui coltivata, sarà il primo, alla buona
stagione, a mangiare i frutti della sua terra.
Così noi: la nostra fatica darà prima di tutto a noi il frutto che
assaporeremo per tutta l’eternità, il Paradiso, e darà inoltre a noi la
possibilità di farne partecipi anche gli altri, le anime salvate dalle nostre
preghiere e dalle nostre sofferenze.
Se il programma di San Paolo lo applichiamo ai singoli settori dell’apostolato,
ci sentiremo grandemente spinti all’azione: Non combattiamo solo per noi, ma per
la salvezza dei fratelli; da buoni atleti ci diamo da fare per stabilire una
vittoria, ossia stabilire i presupposti di una continuazione attraverso i secoli
della valorizzazione del dolore nel modo indicato da Maria Santissima a Lourdes
ed a Fatima; da buoni agricoltori, noi che tanto ci diamo da fare per la
costruzione della Casa di Re, saremo domani i primi, a costruzione ultimata, ad
entrare in esso ed assaporare i frutti dolci e salubri degli Esercizi
Spirituali, dei raduni e dei laboratori.
Ma il frutto non sarà solo per noi, anche gli altri ammalati potranno
valorizzare la propria sofferenza secondo i dettami di Maria Santissima,
diventando così anch’essi, a loro volta, strumenti efficienti nelle mani di
Maria Santissima.
Ora è il tempo dell’applicazione del dettame evangelico del “ Chicco di grano “.
In proporzione della nostra morte l’apostolato fiorirà e la casa a Re si
eleverà maestosa e sicura, faro di luce per tutti i sofferenti del mondo.
A noi il lavoro, lo sforzo, l’umiliazione della continua richiesta per essere
strumenti efficienti nelle mani di Maria Santissima.
L. N.
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