Venerabile Mons. Luigi Novarese - Scritti editi:
L’Ancora: n. 7/8 - luglio/agosto 1952 - pag. n. 22
RITIRO MENSILE PER IL 15 AGOSTO
per il mattino
Schema di meditazione
1° - Gloria di elezione Maria SS.ma partecipa al piano della redenzione, con
un corredo di virtù e di doni riguardanti l'anima e il corpo, in vista appunto
della sua singolare missione. Il Signore avrebbe potuto anche fare diversamente;
nei misteri invece della sua infinita sapienza ed infinita potenza ha scelto
quest'ordine di cose, in cui l'umanità avrebbe avuto oltre che la mamma terrena
anche una Mamma celeste. E siccome questa Mamma è opera voluta ed attuata da
Dio, così Essa è Immacolata, piena di grazia, partecipe al piano della
redenzione e, infine, assunta in Cielo in corpo ed anima, come il Suo Divin
Figlio, quantunque in maniera diversa.
Rallegriamoci quindi con la nostra Madre celeste del bel dono ricevuto la Sua
assunzione corporea in Cielo. Pensiamo pure con gioia che anche noi, come Lei,
saremo in Paradiso con la nostra carne, questa carne che tanto ci fa penare in
questo momento. Avremo, dopo la nostra finale resurrezione, un corpo
trasfigurato, incorruttibile, non più soggetto a dolori saremo finalmente fuori
del debito della morte. Il pegno di questo nostro trionfo è uguale a quello che
è stato la base del trionfo di Maria, la grazia.
2° - Gloria di attuazione. Il più bel panegirico che si sarebbe fatto sulla
Madonna lo fece Gesù stesso. Il concetto della grandezza di Maria SS.ma non
doveva essere travisato. La Madonna è grande, disse Gesù, non perché è stata la
Madre mia ma perché ha fatto la volontà del Padre mio celeste (S. Luca XI,
27-28).
Tutte le prerogative belle che noi riscontriamo in Essa sono doni gratuiti, a
Lei concessi in vista della Sua missione. La Madonna stessa non mancò di
affermare « ha fatto grandi cose in me Colui che è potente ».
La vera grandezza della Vergine noi la troviamo in quella continua
corrispondenza alla grazia, di cui parla Nostro Signor Gesù Cristo.
Non poteva essere diversamente: Madre e Figlio sono sempre andati di pari passo.
Ed è proprio della volontà del Padre che si preoccupava Gesù dodicenne quando
volle restare a Gerusalemme. Che la volontà del Signore sia fatta ci ha
insegnato a domandare il Divin Maestro. La volontà del Padre è stata tutta
compiuta, ha proclamato il Cristo dall'alto della Croce: « Consumatum est ».
E Maria ha fatto lo stesso. Essa custodiva nel Suo cuore le parole del Signore
e, confrontandole tra di loro, cercava di scoprire la volontà di Dio nei suoi
riguardi. L'espressione della sua adesione alla volontà del Padre è sintetizzata
in un semplice « sì », senza pose e senza drammaticità. Ad un padre che si ama
ed in cui si ha piena fiducia si risponde semplicemente « sì » senza alcuna
riserva.
Nell'attuazione pratica costante e fedele della volontà di Dio con l'uso di
tutti i talenti ricevuti consiste la maggior gloria della Vergine benedetta.
3° - Nostra futura gloria. Se con la Madonna vogliamo essere trionfanti in
Cielo, imitiamola nella sottomissione alla volontà del Padre. Anche noi come la
Vergine abbiamo avuto dei doni, siano pure essi in forma ben inferiore di quelli
che ebbe la Vergine Santa. Questi doni non sciupiamoli, mettiamoli a servizio
del Padre, che sta nei Cieli.
Dalle cause che ci circondano consideriamo, come la Madonna, quale sia la
volontà del Padre e poi in questa volontà adagiamoci, con semplicità, con amore,
senza sciupare il merito con chiacchiere inutili.
La nostra futura gloria, la gioia di essere trionfatori con la nostra Madre
celeste per tutta l’eternità, meritano il sacrificio delle lacrime, della
continua sorveglianza e della morte.
L.N.
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