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Venerabile Mons. Luigi Novarese - Scritti editi:
L’Ancora: n. 5 - maggio 1952 - pag. n. 1-3

MARIA NOSTRA SPERANZA

Fratello sofferente, se ti senti stanco ed oppresso dal fardello delle tue colpe solleva il tuo spirito: il mese di maggio è per te. Maria, la Mamma tua celeste, ti viene incontro, fa sue le tue pene e ti presenta a Gesù.
La sua grazia è la tua grazia, perché Essa ti è mamma. Il suo candore immacolato ti ricopre come un manto: Essa non vuole che i suoi figli si trovino a disagio dinanzi a Lei.
Se il dolore, l'isolamento, le tenebre dell'anima e del corpo ti rivoltano contro Dio in un « perché » angoscioso e disperato, dilata il tuo cuore nel più riposante abbandono, la Mamma celeste è presso di te, con la sua mano delicata ti sfiora i capelli e ti dice: « Io non ho mai chiesto i « perché »!
Se la vita ti sfugge, se pensi con nostalgia alle attività di ieri, se l'anima si sente oppressa da mille difetti e temi l'incontro con Dio pensa Maria, chiama Maria, invoca Maria.

Nessuno mai restò deluso nelle proprie speranze. In Essa tutti hanno trovato conforto. Da Lei tutti hanno attinto: i principianti, il latte del sostentamento; i peccatori, la via del ritorno; i buoni, la vera sapienza; i martiri, la perseveranza nella fede; i sofferenti, la dolcezza inesauribile; i sapienti, la luce che intravede Dio.
Da essa la stessa SS.ma Trinità volle dipendere, subordinando, il Padre, le sue divine grazie al beneplacito di Lei, operando in Essa lo Spirito Santo dopo il suo consenso, ricevendo da Essa carne, come noi, l'Unigenito di Dio.
Dio, che tutto ci ha donato per mezzo di Maria, nulla nuovamente ci concederà se non per mezzo di questo canale, canale santo, canale che va direttamente a Dio, via facile per tutti, via breve e priva di intoppi.
Se ti senti piccolo, va a Lei.
Se vedi che non puoi più fidarti di te stesso, abbandonati a Lei.
Se ti senti stanco, e sfinito, appoggiati a Lei.
Se soffri, guardala nella sua calma e ferma adesione alla volontà di Dio.
Se ti senti peccatore, non perdere tempo, ricorri subito a Lei.
Nessuno rifiuta questa dolcissima Madre; per tutti ha parole di conforto e di vita. Tutti abbraccia col suo cuore materno.
Ma per te, fratello sofferente, che hai bisogno di semplificare al massimo la tua vita spirituale e le tue pratiche di pietà, Maria è quanto mai necessaria.
Consacrati a Lei. Consacrale la tua anima coi suoi pregi e difetti; consacrale il tuo corpo e tutta la tua attività. Con atto totale della tua volontà donale i tuoi meriti, frutto della tua giornata di dolore. Donale tutto quello che hai, che hai avuto e che avrai in vita e dopo morte.

In questo modo tu perdi la « capacità » di essere e di possedere. Tu, così, diventi « cosa » della Madonna, di cui Essa dispone a Suo piacimento, da cui prende quanto le serve per gli altri figli.
Tu diventi come un figlio di famiglia, che porta alla mamma il frutto del suo lavoro, di cui essa dispone a beneficio di tutti.
Anche con le più belle pratiche mariane fu offri a Lei soltanto una parte della tua giornata, con la consacrazione invece tu le doni tutto e lavori sempre per Essa.
Donandole tutti i tuoi meriti presenti e passati e, in modo particolare, quelli futuri, tu continui a donarLe, anche dopo morte, per atto della tua volontà, tutto ciò che la carità dei fratelli ti donerà come suffragio.
Il pensiero che in base al tuo rendimento la comune Madre può donare a tanti figli bisognosi, ti sosterrà e ti renderà facile e caro anche le cose più difficili e ripugnanti.
Hai poco da donare? E che importa? Non è Essa la Madre della divina grazia? Non può forse la Vergine benedetta rendere fertile il tuo cuore arido e far fiorire alla grazia quei virgulti bruciati dalle passioni?
Donarsi a Maria vuol dire accaparrarsi la vita eterna e raggiungere in noi quella santità che Dio aveva per noi previsto fin dall’inizio dei secoli.
Lavorare con Essa e per Essa vuol dire condurre tutto in porto perché è Lei che guida, che toglie le difficoltà e che piega i cuori.

Il timore di dannarsi non avrà più luogo, perchè la Madonna, difende e porta con Sé tutto ciò che le appartiene. Vuoi che la Vergine santa si rassegni a perdere ciò che è suo? Neppure per idea. La Madonna moltiplicherà, in caso, su di te la sua materna sollecitudine per renderti docile agli inviti della grazia.
Vivendo in Essa, tu lavori per Lei, ed Essa purifica, col tocco delle Sue mani purissime, tutto quello che tu presenti a Dio; rende belli i tuoi doni; li impreziosisce con la Sua grazia e li spande su chi tu sei tenuto a provvedere.
La Madonna sa le tue necessità. Se tu le doni tutto essa è impegnata a provvedere a te e tu non sei tenuto a bastare a te stesso e mettere in serbo per l'altra vita i pochi e striminziti frutti del tuo orto, ossia i tuoi meriti.
Tu, in questa maniera, attingerai nello scrigno della Mamma, perché tutto quello che hai glielo hai donato e tutto ciò che è Suo diventa anche tuo.

Se poi la tua vita è grigia ed intristita da cadute e ricadute nel peccato, se la tua mente vacilla sotto il peso del ricordo del passato, fissa il tuo sguardo sul volto della tua Mamma. Ma non vedi quanta luce emana? Non comprendi che vuole aiutarti? Essa ti ama. Essa vuole il tuo maggior bene. Essa è disposta ad operare dei miracoli, se sono necessari, pur di fare dell'anima tua un'anima fedele.
Fratello che leggi, cerca pure fino ad esaurirti, studia, se credi, fino all'inverosimile, ma via più breve, più sicura, più dolce, più riposante e più allegra di quella che ti offre Marla SS.ma, siine certo, non la troverai.

N. L.